GLAUCOMA

Il glaucoma è una malattia subdola che colpisce l’occhio distruggendo lentamente la vista caratterizzata dall’aumento della pressione endoculare.

Nell’occhio, all’interno del bulbo, scorre un liquido che assomiglia all’acqua e che per questo prende il nome di umor acqueo. Questo liquido, che assicura il nutrimento ad importanti strutture oculari, circola continuamente all’interno del bulbo dal quale esce attraverso specifiche vie di deflusso. Quando queste vie naturali si ostruiscono ed aumenta il rapporto tra acqueo prodotto e quello eliminato la pressione all’interno del bulbo aumenta superando i normali 14-16 mmHg. Se tale aumento pressorio è importante o perdura a lungo può danneggiare il nervo ottico, una sorta di collegamento elettrico che trasmette le informazioni visive direttamente al cervello. La lesione delle fibre nervose porta ad un progressivo restringimento del campo visivo tipico del glaucoma in stadio avanzato. Il danno alla vista è infatti progressivo e, dato che inizialmente interessa solo la visione laterale, passa inosservato fino a quando non si arriva alla perdita di gran parte della vista.

Quando si parla di glaucoma non si può non parlare di prevenzione precoce. Una semplice visita oculistica può infatti bloccare o comunque limitare la progressione della malattia prima che si verifichino danni importanti.

Per questo motivo, superati i quarant’anni (35 per le persone a rischio), si consiglia di sottoporsi ad almeno una visita medica agli occhi ogni anno.

Se il glaucoma viene riconosciuto e trattato in tempo la persona può conservare la vista per il resto della vita. Le attuali opzioni terapeutiche permettono infatti di controllare la malattia evitando il peggioramento del glaucoma. Purtroppo però, tutte queste “cure” non sono efficaci al punto di restituire la vista perduta.

Mantenendolo costante nel tempo la terapia ed i controlli è comunque possibile instaurare una lunga e indolore convivenza con la malattia.

Il primo approccio è farmacologico, generalmente basato sull’impiego di colliri; quando la cura farmacologica non riesce a ridurre adeguatamente la pressione endoculare è possibile ricorrere all’intervento chirurgico. Anche in questo caso esistono tecniche differenti in base al tipo di glaucoma e alle caratteristiche del paziente. L’intervento può avvalersi dei moderni laser in grado di correggere il problema in regime ambulatoriale. Quando il loro utilizzo è controindicato o inadeguato al tipo e allo stadio del glaucoma, si ricorre alla tecnica chirurgica tradizionale. L’intervento consente nella maggior parte dei casi di ridurre sensibilmente la pressione interna all’occhio. In questo modo il calo pressorio permette il temporaneo abbandono o comunque la riduzione della terapia farmacologica.